DAVID BOWIE (1967)

Data di Uscita

1 Giugno 1967

Registrazione

Decca Studios - 14 Novembre 1966/25 Febbraio 1967

Produzione

Mike Vernon

Recensione

Quando un profano pensa all’esordio di colui che sarebbe in seguito diventato Ziggy Stardust e l’esile duca bianco gli viene subito in mente Space Oddity.

Eppure David Bowie prima della canzone che lo fece diventare famoso aveva già all’attivo questo disco che, anche se di poco precedente agli album che lo resero immortale, sembra lontano da essi anni luce. Nonostante tutto anche il giovanissimo ragazzo londinese riesce a riservarci qualche piccola sorpresa.

Il disco parte con Uncle Arthur e Sell Me A Coat due piacevoli brani in pieno stile anni Sessanta e prosegue con le più interessanti Rubber Band e Love You Till Tuesday (che uscì come singolo).

Si continua poi con una serie canzonette dalle melodie lievemente ripetitive epoco entusiasmanti come There Is A Happy Land, We Are Hungry Men e la romantica When I Live My Dream. Sono invece piuttosto sorprendenti il valzer della malinconica Little Bombardier e Silly Boy Blue. Come And Buy My Toys, Join The Gang e She’s Got Medals restano piacevoli all’ascolto pur non trasmettendo particolari sensazioni.

L’album si conclude con la triste Maid Of Bond Street e Please Mr.Gravedigger dove il rumore di un temporale funge da melodia. L’album presenta gli ottimi testi di un giovane ragazzo che dimostra di essere un buon poeta e delle musiche che ascoltate oggi appaiono molto attempate.

Si tratta di Bowie agli esordi che si limita a descrivere la sua vita e quello che accade intorno a lui senza particolari degni di nota. Sapendo quello che Bowie realizzò in seguito si riesce a individuare nei testi un po dello stile che avrebbe usato nelle canzoni degli anni a venire ma come già detto in precedenza avrà tutto il tempo per migliorare.

 

di Lucabianco

Musicisti

David Bowie
(voce, chitarra, sassofono)

Big Jim Sullivan
(banjo, sitar, chitarra)

Dick Fearnley
(basso, arrangiamenti orchestrali)

Derek Boyes
(organo)

John Eager
(batteria)

Crediti

Gerard Fearnley
(foto)

Gus Dudgeon
(ingegnere del suono)

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