soundtrack – David Bowie Italia | Velvetgoldmine.it https://www.velvetgoldmine.it David Bowie Italia Mon, 20 Feb 2023 23:06:59 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.4.3 https://www.velvetgoldmine.it/wordpress/wp-content/uploads/2016/01/cropped-piccolo-1-32x32.png soundtrack – David Bowie Italia | Velvetgoldmine.it https://www.velvetgoldmine.it 32 32 Moonage Daydream: opinione, recensione e colonna sonora https://www.velvetgoldmine.it/2022/09/moonage-daydream-film-recensione__trashed/ https://www.velvetgoldmine.it/2022/09/moonage-daydream-film-recensione__trashed/#comments Sun, 18 Sep 2022 19:55:49 +0000 https://www.velvetgoldmine.it/?p=21828 “Moonage Daydream”, il film su David Bowie di Brett Morgen, è uscito il 15 settembre. Eccovi una nostra breve opinione in seguito alla visione e una lunga ed esaustiva recensione della giornalista Rita Rocca. E per finire, le informazioni sull’uscita della colonna sonora e del DVD.
Moonage Daydream Film recensione

Alla fine il tanto atteso, tanto promosso film su David Bowie Moonage Daydream è atterrato in vari cinema IMAX del mondo, Italia compresa, questa settima.

Non lo nascondiamo: le aspettative erano alte, altissime. Proprio per tutto l’hype creato, siamo andati a vederlo con molti dubbi e perplessità. La regola è in genere che la delusione è inversamente proporzionale alla quantità di promozione e hype create. Non è stato questo il caso, almeno per me e Paola e altri fan che hanno assistito alla proiezione del film il primo giorno.

Moonage Daydream è l’unico film che si potesse fare su Bowie: un’operazione rischiosissima su cui il registra Brett Morgen ha investito cinque anni della propria vita ed è riuscito a guadagnare la fiducia del Bowie Estate che gli ha garantito accesso all’archivio.

Ecco, partirei proprio da qui per sottolineare le aspettative che potranno essere deluse: i tanto pubblicizzati video inediti sono pochi e brevi. Ma quelli che ci sono valgono tutto il film: il leggendario duetto con Jeff Beck del 1973 e una meravigliosa versione di “Heroes” dell’Earl Court del 78 tratta dalle pellicole del film tuttora inedito. Qualità strabiliante che lascia a bocca aperta.

Il film è un viaggio nell’universo e nella mente di Bowie: non c’è un arco narrativo, non è un documentario, non sentirete interviste ad altri. Ci sarà solo la voce di Bowie ad accompagnarvi in questo viaggio, come se fosse una lunga riflessione. Come se foste per due ore nella sua mente e ne sentiste i pensieri mentre sullo schermo esplodono immagini, frammenti, sinestesie, associazioni mentali. E’ il tema del viaggio interiore e della vita, quello che il film racconta. E lo fa attraverso la suggestione del sound and vision non sempre scontato, non sempre filologicamente corretto (musiche con testi di altri brani, immagini decontestualizzate e portate avanti e indietro nella storia). Proprio perché il tempo non esiste e siamo momentanei, come spesso insiste Bowie nel film, nel momento in cui “the sun machine is coming down” tutto il viaggio non ha né un inizio né una fine: “La verità è naturalmente che non c’è nessun viaggio. Arriviamo e partiamo nello stesso momento”. Un viaggio, questo Moonage Daydream, emozionante e a tratti di pura poesia che fa dimenticare la mancanza, per i fan più accaniti, dei grandi inediti tanto attesi.

Certo, Morgen non ha inventato nulla e ha utilizzato esattamente la tecnica di Bowie: essere un vortice entropico ed attirare tutte le idee, le tecniche, frantumarle e restituirle in un modo diverso. Creare e cercare il caos per capirne l’ordine e il senso dall’interno.

In questo Moonage Daydream riesce a restituire il senso di Bowie come artista e come uomo. Come recitava De Andrè: “Per consegnare alla morte una goccia di splendore/di umanità/ di verità“.

Ecco, secondo noi è riuscito nell’intento.


Come per tutti i film, le opinioni personali e la critica specializzata offrono opinioni spesso contrastanti. Abbiamo chiesto quindi a qualcuno che di film e documentari se ne intende, avendone realizzati due proprio su Bowie, e che anche di lui ne mastica parecchio: Rita Rocca.

Rita è giornalista, regista, documentarista, fan e ha realizzato per la RAI i documentari Bowienext – Nascita di una Galassia e David Bowie – London Boy.

Di seguito la sua recensione.

MOONAGE DAYDREAM: BLOB COLOSSAL

di Rita Rocca

Rita Rocca Bowienext Rai 5 Moonage Daydream Film recensione
Rita Rocca

Moonage Daydream, il film di Brett Morgen uscito il 15 settembre, è un colossale Blob di 140 minuti dedicato all’artista più innovativo e geniale del XX secolo: David Bowie. Si tratta di un montaggio fiume di materiale in gran parte già visto: interviste d’epoca, videoclip, live, spezzoni di film che girano ormai da tempo su YouTube e che il regista ripropone in un montaggio “creativo” che ha il merito di riassumerli tutti in un unico flusso ininterrotto. La voce narrante di Bowie cerca di condurre lo spettatore nelle sinapsi della sua mente, in alcuni periodi frastornate da alcool e droghe, ma sempre e comunque in grado di dare definizioni illuminanti e originali del “suo” senso della vita. L’alta definizione del grande schermo IMAX  rivela tutte i difetti dell’elettronica televisiva del tempo ma al contempo esalta la bellezza delle riprese in pellicola degli anni ’70. Alcune inedite: come quelle che il regista-attore icona della swinging London David Hemmings eseguì durante l’Isolar tour II del ‘78 a Earl’s Court a Londra. Non divennero mai un film perché “Semplicemente non mi piaceva il modo in cui era stato girato” ha dichiarato Bowie nel 2000, “Ora ovviamente, sembra piuttosto buono e sospetto che uscirà in futuro”.

Di tutto il girato disponibile, solo lo spezzone di Heroes” venne trasmesso in tv per la London Weekend Tv l’8 luglio del ‘78. Lo stesso frammento video già disponibile da tempo su YouTube ma che ora possiamo infine ammirare sul grande schermo con un missaggio audio da brivido ad opera di Tony Visconti. È di sicuro questo il momento più alto di tutto il documentario. Il tessuto sonoro del film, grazie al Dolby Surround, ti trasporta in una spirale di emozioni. Sebbene i filmati inediti nel film siano pochi e troppo brevi, i frammenti video di Hemmings danno grande pregio e rilievo a tutto il film. Ci chiediamo quando finalmente potremmo vedere il concerto integrale. Tutto il resto del film è déjà-vu rimontato in modo creativo, come fanno ormai da anni tanti fan appassionati di montaggio.

Una scelta registica di Morgen che apprezziamo è quella di aver costruito un prodotto biografico-non biografico nel senso classico del termine. Mooonage daydream è come il tessuto-non tessuto; svolge la sua funzione narrante ma con una trama diversa: un montaggio cronologico d’immagini su una narrazione costruita da blocchi tematici.

Moonage Daydream Film recensione
David Bowie – Earl’s Court, Londra

Brett Morgen cuce un film che non è un documentario biografico ma che lascia comunque campo libero a Bowie nel raccontare parti della propria vita.

La voce narrante dell’artista ci rivela il suo essere umano, niente affatto un alieno; un uomo intelligente, sensibile, a volte frastornato e confuso, ma comunque sempre connesso con quanto accadeva nel mondo. Sempre pronto a captare le nuove influenze per sintonizzarsi sul futuro prima degli altri. Ne emerge il ritratto di un uomo che nel tempo ha imparato a confrontarsi con le parti più oscure del suo Io e che è riuscito a filtrare e a rielaborare la sua inquietudine attraverso l’arte e il proprio lavoro: la musica e la pittura sarebbero state la sua “vera” casa per oltre 50 anni. Musicista, rockstar, pittore, scultore, grafico, fotografo, attore e viaggiatore, Bowie ha così tanti interessi da aprire numerosi capitoli del film, a volte ripetitivi. È però sempre profondo nelle proprie riflessioni e impietoso nell’analizzare sé stesso.

Un tessuto filmico quello di Moonage daydream che intende raccontare il mondo interiore di un artista complesso. Un mondo che può essere noto al fan di Bowie, ma è dubbio quanto di questo percorso di conoscenza riesca ad arrivare allo spettatore occasionale. Quello di infilarsi in un’enorme matassa di frammenti di discorso e di informazioni che il film fornisce è infatti l’azzardo più grande: potrebbe risultare difficile da dipanare per un neofita di Bowie. Il film è editato da montatori capaci, ma a volte si ha l’impressione che si sia puntati più all’estetica che alla coerenza del discorso. Il “taglia e incolla” di frasi prese da interviste rilasciate nell’arco di 50 anni e mescolate tra loro in base a criteri tematici e non cronologici, può risultare a tratti confuso e fuorviante. Se le frasi estrapolate fossero state montate in ordine cronologico, avrebbero fornito una mappa interiore dell’artista più vicina al suo viaggio di conoscenza. La visione del mondo di un ventenne non può essere la stessa di un sessantenne.

Pur amando la profonda voce di Bowie, lo speech off è fin troppo presente, sovrastando la musica e i momenti di riprese live dove ci sarebbe piaciuto poter ascoltare il respiro di David mentre accarezza la tela col suo pennello o mentre si concede una pausa guardando la televisione nel backstage. Brett Morgen invece lascia poco respiro alla presa diretta (forse per mancanza di girato inedito) e si affanna in una rincorsa di immagini, grafica, suoni e scrosci affastellati e sovrapposti in post-produzione; come se l’intento fosse solo quello di colpire lo spettatore con un caleidoscopio vorticoso di sound and vision di oltre due ore.

Moonage Daydream Film recensione

Il film parte decisamente lento nella narrazione, nonostante la tecnica di montaggio frammentata e velocissima; nei primi venti minuti non c’è nulla di nuovo. Meraviglioso rivedere Ziggy Stardust nello storico concerto sul palco dell’Hammersmith Odeon del ‘73 e la folla di adolescenti adoranti. Giovani che si meravigliano di fronte ad una creatura così “insolitamente” bella. Una bellezza insana, dall’apparenza ultraterrena, vestito con un mini kimono di seta e atletico come un danzatore della Lindsay Kemp company.  Si presentava così Ziggy Stardust, il nuovo Messia alieno sceso sulla terra per loro, bello e androgino come una divinità greca. “Lui è magico”, dice un giovane fan fuori da un concerto. E in fondo non aveva torto. “Siamo i nuovi Dei” dice Bowie nel film affermando di abbracciare totalmente il concetto nietzschiano di Superuomo: una creatura di natura dionisiaca che, nella sua innocenza ludica, dice sì alla vita e diviene uno “spirito libero”. Ziggy è un essere in precario equilibrio tra il nichilismo giovanile e la filosofia buddista, tra la beat generation e il proto-punk degli Stooges. “Ci sentivamo superuomini, una razza eletta, poi se fosse finita anche in quell’attimo non me ne sarebbe fregato nulla”.  Un progetto complesso quello della costruzione della Superstar Bowie, messo a punto ad arte grazie alla collaborazione della prima moglie Angela Barnett, del produttore dell’epoca Tony DeFries, dagli arrangiamenti geniali di Mick Ronson e dalle coreografie del mimo danzatore Lindsay Kemp, personaggi di cui purtroppo il film non fa menzione alcuna. Di Kemp sono stati montati frammenti di video girati da Mick Rock. Peccato, materiale bello che avrebbe meritato di essere valorizzato di più.

Il tema dell’isolamento e della solitudine, cosi come quello dell’espressività pittorica vengono ben raccontate anche visivamente. La condizione affettiva familiare di Bowie e la sofferenza per il fratello affetto da schizofrenia vengono affrontate in modo troppo sbrigativo, tant’è che non si fa menzione alcuna del rapporto strettissimo con il padre e del suicidio del fratello Terry. Missing anche gli affetti più cari della vita di Bowie: i figli Duncan e Lexi. Celebrato invece l’amore con l’ultima moglie, la bellissima modella di origine somala Iman, capitolo sottolineato però da una colonna sonora poco azzeccata a nostro avviso: Word on a Wing, dall’album Station to Station. È vero che la frase iniziale del pezzo potrebbe sembrare appropriata: “In quest’era di profonda illusione sei entrato nella mia vita uscendo dai miei sogni”, ma il brano è stato scritto nel ‘76 e Bowie in quel testo si rivolgeva a Dio, in uno dei momenti più bui e disperati della sua vita. Iman all’epoca era sposata con un famoso giocatore di basket e sedici anni dopo, nel ‘92 sarebbe convolata a nozze con il Duca Bianco. La loro storia venne trasposta in musica dallo stesso Bowie nell’album Black tie white noise ed il brano The Wedding sarebbe stato più adatto nel film per sottolineare l’amore salvifico ed un matrimonio durato 24 anni.

Esaminiamo a questo punto la tecnica di montaggio utilizzata da Brett Morgen che ha avuto per la prima volta accesso all’archivio del Bowie estate ed una produzione milionaria alle spalle per acquistare il copyright di una quantità spropositata di film, filmati live e foto di ogni genere e personaggi. Senza contare i costi delle elaboratissime grafiche e di mesi e mesi in sala montaggio. Un vero e proprio colossal di svariati milioni di dollari a cui hanno lavorato, per cinque anni, un fiume di persone elencate nei titoli di coda. E poi c’è l’acquisto dei diritti di film importanti: dal notissimo Metropolis di Fritz Lang, al Nosferatu di Werner Herzog, dal classico Dick Cavett Show che la fa da padrone in tutto il film e qualche brano da Elephant man a Broadway. Non manca il video della partecipazione di Bowie alla trasmissione della Rai Odeon Tv nel ’78 che, per il nostro film Bowienext avevamo recuperato dal master in pellicola e fatto restaurare. Il risultato di questo Colossal bowieano, acclamato a Cannes, è un’immersione nel già visto, dove vengono ricuciti e decontestualizzati spezzoni da Cracked Actor a David Cavett Show, e tutta la filmografia bowieana da L’Uomo che cadde sulla terra a Furyo. Dove sono le novità pescate dagli archivi di Bowie? Alla fine, ne risulta un lavoro di virtuosismo del montaggio ma di materiale visto e rivisto.

Moonage Daydream Film recensione

Ma uno spezzone su tutti rende il film meritevole della visione, lo abbiamo già scritto, ed è il materiale girato in pellicola da David Hemmings durante l’Isolar tour II del ‘78. Peccato che Morgen lo abbia frammentato troppo, innestando le bellissime riprese del concerto con video eterogenei che in alcuni casi interrompono il piacere di ammirare sul grande schermo un Duca Bianco al massimo del suo splendore artistico e della sua bellezza. Piani sequenza e primi piani talmente forti e definiti che ti sembra di toccarlo, ed una versione di Heroes” così potente da lasciarti tramortito e in lacrime sulla poltroncina della sala IMAX. Ma mentre sei lì ad occhi sgranati e adorante di fronte al Duca bianco e ti sembra di stare accanto a lui sul palco, il sogno viene infranto da spezzoni di Ziggy che balla, o di altri video eterogenei e di pessima qualità.  

La tecnica di montaggio non lineare utilizzata da una ventina di montatori che hanno lavorato al film con Morgen è proprio questa: spezzare la linearità delle immagini. A volte sembra di essere di fronte al divertissement o al virtuosismo di un montatore fan che rielabora filmati già editi in altri contesti. È vero, lo abbiamo fatto tutti; anche noi nel 2016, montando clip dove Bowie parla, balla, canta, scaricando i video da YouTube, decontestualizzando immagini da varie fonti e rimontandole in un nuovo video. Ma lo abbiamo fatto per gioco e per passione. Ci chiediamo invece, con una produzione colossale alle spalle, e con la possibilità di accedere per la prima volta a materiali in parte inediti come il girato di Hemmings, se fosse proprio necessario utilizzare la tecnica del detournement per due ore venti minuti e non invece lasciar godere lo spettatore della visione integrale almeno dei filmati inediti.

Il film musicale di Brett Morgen su David Bowie intende infatti offrire un tuffo nel mondo interiore di David Bowie utilizzando una tecnica cinematografica di montaggio che potrebbe apparire innovativa ma che in realtà nasce negli anni ’50. Il detournement (deviazione) fu una delle pratiche dell’Internazionale situazionista, movimento filosofico del marxismo libertario e che artisticamente si rifaceva al dadaismo. La tecnica della frammentazione di spezzoni di film ricomposti e assemblati per suggerire nuovi significati veniva utilizzata in quegli anni per desacralizzare e criticare il capitalismo.  In Italia fu adottata da due registi sperimentatori nel ‘64, Gianfranco Barucchello e Alberto Grifi. Il loro film “La verifica incerta” (30’) venne definito dalla critica dell’epoca un massacro di film hollywoodiani rimontanti pensando al Dada. La tecnica venne ripresa molti anni dopo da Enrico Ghezzi con il programma Blob con l’intento satirico e dissacrante su alcuni fatti e personaggi dell’attualità. 

Il detournement, già ripreso in versione dissacrante dal punk rock, era tornato “di moda” nella seconda metà degli anni ’90 nei video clip musicali e in Italia nei collettivi cinema dei centri sociali. Ma c’erano stati dei precedenti nella filmografia bowiana dell’utilizzo della tecnica del montaggio “deviante”, primo tra tutti Nicolas Roeg che in The man who fell to earth (1976) aveva cucito attorno all’alieno Bowie/Thomas Jerome Newton un caleidoscopio di immagini che dai monitor creavano un corto circuito nella sua testa già disturbata: “Uscite dalla mente tutti! Tutti” (Cit.) urlava Tommy contro gli schermi rischiando di impazzire.

Moonage Daydream Film recensione brett morgen
Brett Morgen, il regista

In Moonage Daydream, Morgen recupera la tecnica con una finalità celebrativa, più che dissacrante, così come aveva voluto lo stesso Bowie nel video di Hallo Spaceboy (1995) diretto da David Mallet che accanto alle immagini di Bowie sul palco, assemblava spezzoni di film e materiale eterogeneo ricontestualizzato. Effetto surreale, originale e straniante in un video clip di 5 minuti, effetto quasi stordente in un film di 140 minuti come Moonage Daydream. Il tutto amplificato da un fantastico missaggio audio firmato Tony Visconti sparato a decibel altissimi nella sala IMAX.

Ma il sogno di lasciarsi trasportare dalla musica di Bowie, bella da togliere il fiato, viene infranto da scrosci, colpi, rumori secchi, sovrapposti dal regista nell’editing sincopato a supporto dell’inserimento di immagini eterogenee, quasi subliminali, ai filmati di Bowie. Un effetto shock che in un video breve è di grande impatto, ma che protratto per oltre due ore, rischia di diventare un cliché ridondante.  I blocchi tematici si susseguono in clip della durata media di dieci minuti, montati con la tecnica del detournement e con un originale e pregevole lavoro di post-produzione grafica e di colorizzazione, si notano però mani e stili diversi nel montaggio e numerose ripetizioni di immagini e frasi di Bowie che evidentemente sono sfuggite alla supervisione del regista. A

ccanto a blocchi di poesia pura si affiancano blocchi ridondanti come gli ultimi 20 minuti assolutamente ripetitivi e che potrebbero essere tagliati senza nulla togliere al tessuto narrativo. Il film raggiunge il picco dopo la prima mezz’ora e personalmente ho molto apprezzato l’intuizione grafica a supporto delle note di Sound and Vision come per suggerire che Bowie fosse un sinestetico, ovvero vedesse le note come colori. La sinestesia è un disturbo neurologico e le persone che ne sono affette vedono con i loro occhi esplosioni di colori in relazione ai suoni. La soluzione grafica del regista è bellissima, come è decisamente coinvolgente il montaggio che definisce lo stato confusionale di una mente distrutta da alcool, coca e delirio esoterico-satanista di Bowie durante il suo periodo a Los Angeles. Nel caleidoscopio di immagini, Morgen utilizza anche spezzoni estrapolati da alcuni film della cinematografia indipendente molto amati dai seguaci di Aleister Crowley come Lucifer Rising di Kenneth Anger ma senza citazione.

Certo, una spiegazione su quel periodo “oscuro” sarebbe stata utile agli spettatori che poco conoscono di Bowie e della sua infatuazione per le sette esoteriche. Ciò che risulta confuso è l’arco narrativo, perché se è vero che le immagini si susseguono in modo cronologico, non è lo stesso per le frasi di Bowie fuori campo. Risulta poco chiaro il percorso di crescita di Bowie nel suo famelico viaggio spirituale verso la conoscenza di sé, del mondo e dell’oltre-mondo.

Moonage Daydream Film recensione

Ma inutile stare qui “a sprecare il nostro tempo” come direbbe David: la vita va vissuta. Indossate le vostre “scarpe rosse” e andate nel cinema più vicino a casa vostra a vedere con i vostri occhi e a sentire sulla vostra pelle le vibrazioni di questo film. Ci saranno momenti in cui sarete rapiti, altri in cui magari vi sentirete disturbati oppure tornando a casa non riuscirete a dormire. Ma questo è Bowie! Forse rimarrete delusi, forse vi aspettavate di più, o forse rimarrete estasiati: il film va comunque visto.

Riflessione a parte sarebbe da fare sul perché altre produzioni indipendenti dedicate a Bowie, degne di rispetto e di nota, siano passate quasi inosservate o addirittura emarginate e osteggiate dalla critica e dal pubblico perché non rientravano nelle “cerchio magico delle produzioni ufficiali”. Noi ci auguriamo per il futuro un atteggiamento più inclusivo per ogni progetto che con onestà d’intenti e passione desideri raccontare e celebrare il genio di David Bowie.  Non sappiamo quanti giovani andranno a vedere questo film da blockbuster e chissà quanto riusciranno a capire da una narrazione così frammentaria, ma è importante fare in modo che conoscano l’artista e che sappiano che non c’è provocazione nei gruppi pop-rock di oggi che David Bowie non abbia già fatto a partire dagli anni ’70. Bowie ha fatto sì che si affermasse il diritto ad essere ciò che si è. Il diritto ad essere sé stessi “e l’ha fatto con forza e con coraggio!” per citare una frase di Lindsay Kemp.  Love on ya!

Moonage Daydream, una versione di Neon, è classificato PG-13 da Motion Picture Association of America

Durata: 140 minuti.

Voto:

Moonage Daydream: opinione, recensione e colonna sonora 3

Moonage Daydream: colonna sonora E DVD

A novembre uscirà la colonna sonora del film di Brett Morgen su David Bowie. Era quasi inevitabile ci fosse. Se di certo non avremmo avuto bisogno dell’ennesima raccolta di brani standard di Bowie, perlomeno questa ha il pregio di non esserlo.

Moonage Daydream: opinione, recensione e colonna sonora 4

La maggior parte dei brani è stata infatti remissata e modificata per meglio interagire con le immagini del film, creando qualche volta dei momenti molto suggestivi ed efficaci.

Molte altre volte, come potete sentire più sotto, il risultato è assolutamente valido nel film ma perde qualsiasi senso se tolto dal contesto. Le tre tracce pubblicate, a nostro parere, sono terribili da ascoltare e basta.

Tra i contenuti più interessanti, il medley inedito di “The Jean Genie/Love Me Do/The Jean Genie“, registrato dal vivo durante l’ultimo concerto di Ziggy Stardust all’Hammersmith Odeon nel 1973, con la partecipazione di Jeff Beck alla chitarra. Altre rarità includono una prima versione della ballata più amata di Hunky Dory, Quicksand, e una versione live inedita di Rock ‘n’ Roll With Me, tratta dal leggendario “Soul Tour” del 1974.

La colonna sonora uscirà il 18 Novembre ma è già disponibile su Spotify(più sotto).

Il film sarà poi pubblicato in DVD e Blu-Ray il 15 Novembre negli Stati Uniti e il 5 Dicembre in Europa. Si parla anche di una versione 4K.

Tracklist

CD 1

  1. “Time… one of the most complex expressions…”
  2. Ian Fish U.K. Heir (Moonage Daydream Mix 1)
  3. Hallo Spaceboy (Moonage Daydream Remix Edit)
  4. Medley: Wild Eyed Boy From Freecloud / All The Young Dudes / Oh! You Pretty Things (Live)
  5. Life On Mars? (2016 Mix Moonage Daydream Edit)
  6. Moonage Daydream (Live)
  7. The Jean Genie / Love Me Do / The Jean Genie (Live) (featuring Jeff Beck)
  8. The Light (Excerpt)*
  9. Warszawa (Live Moonage Daydream Edit)
  10. Quicksand (Early Version 2021 Mix)
  11. Medley: Future Legend / Diamonds Dogs intro / Cracked Actor
  12. Rock ‘n’ Roll With Me (Live in Buffalo 8th November 1974)
  13. Aladdin Sane (Moonage Daydream Edit)
  14. Subterraneans
  15. Space Oddity (Moonage Daydream Mix)
  16. V-2 Schneider

CD 2

  1. Sound And Vision (Moonage Daydream Mix)
  2. A New Career In A New Town (Moonage Daydream Mix)
  3. Word On A Wing (Moonage Daydream Excerpt)
  4. “Heroes” (Live Moonage Daydream Edit)
  5. D.J. (Moonage Daydream Mix)
  6. Ashes To Ashes (Moonage Daydream Mix)
  7. Move On (Moonage Daydream acappella Mix Edit)
  8. Moss Garden (Moonage Daydream Edit)
  9. Cygnet Committee/Lazarus (Moonage Daydream Mix)
  10. Memory Of A Free Festival (Harmonium Edit)
  11. Modern Love (Moonage Daydream Mix)
  12. Let’s Dance (Live Moonage Daydream Edit)
  13. The Mysteries (Moonage Daydream Mix)
  14. Rock ‘n’ Roll Suicide (Live Moonage Daydream Edit)
  15. Ian Fish U.K. Heir (Moonage Daydream Mix 2)
  16. Word On A Wing (Moonage Daydream Mix)
  17. Hallo Spaceboy (live Moonage Daydream Mix)
  18. I Have Not Been To Oxford Town (Moonage Daydream acappella Mix Edit)
  19. “Heroes”: IV. Sons Of The Silent Age (Excerpt) *
  20. ★ (Moonage Daydream Mix Edit)
  21. Ian Fish U.K. Heir (Moonage Daydream Mix Excerpt)
  22. Memory Of A Free Festival (Moonage Daydream Mix Edit)
  23. Starman
  24. “You’re aware of a deeper existence…”
  25. Changes
  26. “Let me tell you one thing…”
  27. “Well, you know what this has been an incredible pleasure…”

Singoli

Ascolto

Acquisto

Al momento è prevista l’uscita solo in doppio CD con 43 tracce (alcune sono brevi spoken word di Bowie) al costo di circa 23 euro. Sarà disponibile dal 18 Novembre 2022 ma può essere pre-ordinato su Amazon al seguente link:

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Le nuove uscite discografiche dei primi 6 mesi del 2019 https://www.velvetgoldmine.it/2019/02/le-nuove-uscite-discografiche/ https://www.velvetgoldmine.it/2019/02/le-nuove-uscite-discografiche/#respond Wed, 27 Feb 2019 16:00:23 +0000 http://velvetgoldmine.it/?p=14062 E’ un periodo davvero ricco di uscite discografiche legate a Bowie: cofanetti, album sfusi e anche qualche ristampa interessante.

In questo periodo le uscite discografiche legate a Bowie si sono infittite. Alcune molto interessanti e altre meno, rivolte perlopiù a collezionisti e completisti.

Vi abbiamo già parlato dei due cofanetti di vinili in 45 giri del periodo precedente a Space Oddity in occasione del cinquantesimo anniversario: Spying Through a Keyhole in uscita il  5 Aprile e Clareville Grove Demos il 19 Maggio.

I TRE ALBUM E I DUE LIVE “SPACCHETTATI”

Come vi avevamo anticipato, sono disponibili dal 15 febbraio i dischi “spacchettati” del cofanetto Loving the Alien (1983-1988). Rimangono appannaggio esclusivo del cofanetto la versione rivista e corretta di Never Let Me Down 2018, il CD RE:CALL con demo e tracce extra e il CD Dance con i remix. I due live, lo ricordiamo, usciranno solo in edizione CD e non in vinile. Queste le versioni acquistabili:

Let’s Dance (remaster) 1 LP / 1CD

Serious Moonlight (Live ’83) 2CD

Tonight (remaster) 1 LP / 1CD

Never Let Me Down (remaster) 1 LP / 1CD

 

Glass Spider (Live Montreal ’87) 2CD

 

BOYS KEEP SWINGING PICTURE DISC

David Bowie Boys Keep Swinging Picture Disc 40th anniversaryIl 17 Maggio, per festeggiare il 40esimo anniversario della pubblicazione dell’album Lodger, uscirà un picture disc 45 giri in edizione limitata di Boys Keep Swinging.

Il disco conterrà sul lato A il mix 2017 di Tony Visconti, estratto dal cofanetto A New Career In a New Town. Ricordiamo infatti che in occasione della pubblicazione del cofanetto, Visconti ha completato un nuovo missaggio di Lodger così come, secondo le intenzioni sue e di Bowie, avrebbe dovuto essere nel 1979. Le limitazioni tecniche dell’epoca non lo permisero. Nel brano, tra l’altro, i musicisti si scambiarono gli strumenti. Per ottenere un sound più “garage” e con l’utilizzo delle Tecniche Oblique di Brian Eno le cui carte avevano suggerito “scambio ruoli”, Carlos Alomar suonò la batteria e Dennis Davis suonò il basso.

Il lato AA (così si chiama ufficialmente il lato B dei 45 giri) conterrà invece il brano I Pray, Olè. La canzone venne pubblicata per la prima e unica volta come bonus track della ristampa rykodisc del 1991 di Lodger, come un outtake delle sessioni di registrazione del disco. Sulla effettiva attribuzione del brano a quel periodo c’è ancora qualche dubbio.

Ecco la tracklist:

 

Side A

Boys Keep Swinging (2017 Tony Visconti mix)

(David Bowie, Brian Eno)

Produced by David Bowie & Tony Visconti

Mixed by Tony Visconti at Human Studios, NYC, 2017

 

Side AA

I Pray, Ole

(David Bowie)

Produced by David Bowie & Tony Visconti

Mixed by David Bowie & David Richards, 1991

PIN UPS PICTURE DISC/RECORD STORE

David Bowie Pin Ups Record Store DayIl 13 aprile la Parlophone pubblicherà il picture disc di Pin Ups in occasione del Record Store Day 2019.

Quando fu pubblicato il 19 Ottobre 1973, l’album raggiunse la prima posizione della classifica inglese.

Sul Lato A è riprodotta ovviamente la celebre copertina dell’album con la foto di Bowie e della modella Twiggy nello scatto ad opera di Justin de Villeneuve.

La sessione fotografica si tenne a Paris per la rivista Vogue, ma fu utilizzata per l’album su richiesta di Bowie.

Il Lato B vede riproduce invece una fotografia di Mick Rock.

Il picture disco di Pin Ups include una riproduzione dell’inserto e il retro è come l’originale con la seguente nota di Bowie:

Cat #: DB69736P
UPC: 0190295511289

Lato A

01 – Rosalyn (Duncan/Farley)
02 – Here Comes the Night (Berns)
03 – I Wish You Would (Arnold)
04 – See Emily Play (Barrett)
05 – Everything’s Alright (Crouch/Konrad/Stavely/Stuart)
06 – I Can’t Explain (Townshend)

Lato B

01 – Friday On My Mind (Young/Vanda)
02 – Sorrow (Feldman/Goldstein/Gottehrer)
03 – Don’t Bring Me Down (Dee)
04 – Shapes of Things (Samwell-Smith/McCarty/Relf)
05 – Anyway, Anyhow, Anywhere (Daltrey/Townshend)
06 – Where Have All the Good Times Gone? (Davies)

JUST A GIGOLO: SOUNDTRACK

just a gigolo soundtrack colonna sonora CDPer rimanere in tema di collezionismo segnaliamo anche la pubblicazione, per la prima volta su CD, della colonna sonora del film Just a Gigolo. Il film del 1978, per la regia di David Hemmings, vedeva come protagonista David Bowie insieme a Kim Novak, Marlene Dietrich, Sydne Rome e raccontava la storia di un eroe di guerra che torna a casa dal fronte in una Berlino del 1918.

La colonna sonora include un contributo esclusivo di David Bowie, che compose e registrò il brano The Revolutionary Song durante le riprese, suonando la maggior parte degli strumenti. Furono registrate tre diverse versioni della canzone per il film, due delle quali cantate da Bowie (parte 1 e parte 3).

Sorprendentemente, malgrado il coinvolgimento di Bowie, la colonna sonora non era finora mai stata pubblicata su CD. Alle 15 tracce originali che componevano il vinile, sono state aggiunte ben sette tracce addizionali.

Le note interne del booklet sono state scritte da Paul Fishman, figlio del produttore del film Jack Fishman, e dal critico cinemtografico Charlie Brigden.

Questa la tracklist della colonna sonora di Just a Gigolo:

1. JUST A GIGOLO – Marlene Dietrich
2. SALOME – The Pasadena Roof Orchestra
3. THE REVOLUTIONARY SONG (Part 1) – The Rebels
4. JOHNNY – The Manhattan Transfer
5. THE STREETS OF BERLIN – The Gunther Fischer Orchestra
6. CHARMAINE – The Pasadena Roof Orchestra
7. JUST A GIGOLO (Instrumental – Piano) – Marlene Dietrich
8. DON’T LET IT BE TOO LONG – Sydne Rome
9. THE RAGTIME DANCE – The Ragtimers
10. JEALOUS EYES – The Manhattan Transfer
11. THE REVOLUTIONARY SONG (Part 2) – The Rebels
12. I KISS YOUR HAND, MADAME – The Manhattan Transfer
13. JUST A GIGOLO (Outtake) – Marlene Dietrich
14. KISSING TIME – The Gunther Fischer Quintet
15. BLACK BOTTOM – The Pasadena Roof Orchestra
16. THE REVOLUTIONARY SONG (Part 3) – The Rebels
17. AUF WIEDERSEHEN GIGOLO – Marlene Dietrich & Choir
18. JEALOUS EYES – The Barnabus Orchestra
19. EASY WINNERS – The Ragtimers
20. THE REVOLUTIONARY SONG (Part 4 – Instrumental) – The Rebels
21. JUST A GIGOLO – I AIN’T GOT NOBODY – Village People
22. JUST A GIGOLO (Club Mix) – Marlene Dietrich

Il disco uscirà il 15 Marzo e può essere già preordinato su Amazon:

 

DANA GILLESPIE: WHAT MEMORIES WE MAKE

Dana Gillespie what memoriesUn’altra uscita strettamente legata a Bowie è questo doppio CD di Dana Gillespie What Memories We Make, the complete Mainman Recordings 1971-1974.

La Gillespie era una cantautrice adolescente che si fece un nome negli anni ’60 grazie ad una serie di singoli di successo e di album per le etichette discografiche Pye e Decca.

Nel 1971 entrò a far parte delle scuderie della MainMan, la società di management di Tony DeFries che gestiva Bowie. Il passo successivo fu firmare anche lei un contratto con la RCA e due anni dopo pubblicò il disco Weren’t Born a Man.

Nel disco trovava posto anche una splendida versione di un brano che Bowie aveva composto originariamente proprio per la Gillespie: Andy Warhol. Sebbene registrata prima, la versione della Gillespie fu pubblicata solo nel 1974.

Il secondo album per la RCA,  Ain’t Gonna Play No Second Fiddle virò verso il blues e segnò anche l’abbandono della MainMan. Dana ha continuato successivamente la sua carriera solista facendosi un nome come cantante blues.

Questo What Memories We make è, come recita il sottotitolo (le registrazioni complete della Mainman 1971-1974), una retrospettiva di quel periodo e contiene molte rarità e materiale inedito oltre alle tracce degli album.

Sono ad esempio presenti tutte e cinque le tracce dal celebre BOWPROMO album del 1971. Era un album promozionale che la MainMan fece circolare e che conteneva delle prime versioni di canzoni di Bowie sul lato A e di Dana Gillespie sul lato B.

E’ inoltre presente la versione finora inedita della prima demo originale di Andy Warhol con cori di Bowie, oltre a sessioni della fine del 1974 per quello che sarebbe dovuto essere il terzo album per la RCA/MainMan.

Il doppio CD uscirà in versione digipack con booklet di 24 pagine con note editoriali di David Wells e foto rare.

Ecco la tracklist:
DISCO 1

1971 Promo LP
1. Mother, Don’t Be Frightened *
2. Andy Warhol
3. Never Knew *
4. All Cut Up On You *
5. Lavender Hill *

Weren’t Born A Man Lp
6. Stardom Road Part I
7. Stardom Road Part Ii
8. What Memories We Make
9. Dizzy Heights
10. Andy Warhol
11. Backed A Loser
12. Weren’t Born A Man
13. Mother, Don’t Be Frightened
14. All Cut Up On You
15. Eternal Showman
16. All Gone

Alternative Versions
16. Lavender Hill
17. Never Knew

Libido Single
18. Hold On To Your Fire
19. Weren’t Born A Man

* Inedite

DISCO 2

Ain’t Gonna Play No Second Fiddle Lp
1. Ain’t Gonna Play No Second Fiddle
2. Really Love The Man
3. Hold Me Gently
4. Don’t Mind Me
5. Pack Your Bags
6. No Tail To Wag
7. Get My Rocks Off
8. Wanderlust
9. Getting Through To Me
10. Never Knew

Ain’t Gonna Play … Outtake
11. Man Size Job *

October 1974 Demos
12. Stoke The Engine *
13. Goin’ Crazy With The Blues *
14. Say Goodnight To The Night *
15. Do The Spin *
16. Gone At The Game *

Original Demo
17. Andy Warhol *

* Inedite

 

 

Insomma, meglio che scegliate bene cosa acquistare questo periodo, o rischierete la bancarotta.

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Concorso Lazarus Book: vinci una copia del libro https://www.velvetgoldmine.it/2016/12/concorso-lazarus-book/ https://www.velvetgoldmine.it/2016/12/concorso-lazarus-book/#respond Tue, 13 Dec 2016 20:52:44 +0000 http://velvetgoldmine.it/?p=9113 Il sito ufficiale DavidBowie.com ha indetto un concorso per vincere una copia della sceneggiatura di Lazarus autografata da tutto il cast.

lazarus bookMancano ormai sei settimane alla chiusura della rappresentazione del musical Lazarus al King’s Cross Theatre di Londra, che spegnerà le luci il prossimo 22 Gennaio.

Il sito ufficiale di David Bowie, insieme agli editori della Nick Hern Books, ha indetto un concorso per mettere in palio tre copie del libro Lazarus: The Complete Book and Lyrics, autografato dal co-sceneggiatore Enda Walsh e dal cast londinese.

Il libro Lazarus: The Complete Book and Lyrics contiene la sceneggiatura completa del musical e tutti i testi dei brani di Bowie inclusi nello spettacolo, compresi i tre brani nuovi.

Il libro ha inoltre una introduzione molto interessante a cura di Walsh.

Per vincere una delle tre copie del libro, è sufficiente rispondere correttamente alla seguente domanda:

In quale spazio si è tenuta la prima newyorchese del musical Lazarus nel 2015?

lazarus booka) Brooklyn Academy of Music

b) New York Theatre Workshop

c) Playwrights Horizons

La risposta corretta, unitamente ad un indirizzo postale completo, deve essere inviata all’indirizzo email win@nickhernbooks.co.uk entro le 11.00 di mattina ora italiana di lunedì 19 Dicembre. I vincitori saranno sorteggiati.

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“She Can Do That”: un demo inedito di Bowie https://www.velvetgoldmine.it/2016/08/she-can-do-that-demo-inedito-bowie/ https://www.velvetgoldmine.it/2016/08/she-can-do-that-demo-inedito-bowie/#respond Tue, 30 Aug 2016 15:38:31 +0000 http://velvetgoldmine.it/?p=7256 she can do itShe Can Do That” è un brano di David Bowie e Brian Transeu del 2005, tornato alla ribalta ad Agosto e frettolosamente annunciato come “inedito” da molti siti.

In realtà il brano condiviso da Kristeen Young su Youtube lo scorso 17 agosto non è un inedito in sè, ma inedita era la sua versione demo.

La narrazione ufficiale infatti vorrebbe che l’ultimo brano inciso da Bowie prima dell’interruzione del Reality Tour e dell’operazione al cuore fosse Bring Me the Disco King dall’album Reality. Un brano meraviglioso che per quasi un decennio è stato indicato come il canto del cigno di Bowie prima del suo clamoroso e inaspettato ritorno con The Next Day.

she can do that
La copertina della colonna sonora

La realtà è purtroppo meno poetica; nel 2005 infatti, Bowie registrò un nuovo brano per la colonna sonora del film “Stealth“, un film di qualità discutibile che si rivelò un flop commerciale. La canzone, un brano dance di altrettano discutibile qualità, era appunto She Can Do That. Questo, e non la splendida Bring Me the Disco King, è stato l’ultimo brano di Bowie prima del ritorno.

Ci consola il fatto che di She Can Do That Bowie ha scritto solo il testo e la melodia generale: il resto è opera del produttore BT alias Brian Transeau e di Richard Boulanger, professore di Berklee che lavorò sul ritornello.

she can do that
Kristeen Young

Il brano fu inciso all’inizio del 2005 al solito Looking Glass Studio di New York con Toni Visconti alla produzione. All’epoca Visconti aveva preso sotto la sua ala protettrice una giovane Kristeen Young che utilizzerà per i cori.

Bowie inviò i file Pro Tools a Brian Transeau a Los Angeles, che procedette al missaggio finale.

Lo scorso 17 agosto tramite il suo canale YouTube la Young ha pubblicato la versione demo, questa sì finora inedita.

Di seguito potrete ascoltare la versione originale della colonna sonora e la versione demo.


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L’uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora https://www.velvetgoldmine.it/2016/08/uomo-che-cadde-sulla-terra/ https://www.velvetgoldmine.it/2016/08/uomo-che-cadde-sulla-terra/#respond Sun, 28 Aug 2016 07:00:09 +0000 http://velvetgoldmine.it/?p=7201 Non finiscono le sorprese per il 40esimo anniversario dell’uscita del film L’Uomo che cadde sulla terra di Nicolas Roeg: oltre alla nuova versione in alta definizione di cui vi abbiamo già parlato, escono ora un libro fotografico e la colonna sonora.

Il libro

tmwfte_bookIl libro uscirà in edizione limitata di 1.000 copie numerate al costo di 100 sterline in pre-ordine e di 150 sterline dopo la pubblicazione.

Circa 296 pagine, di cui 16 a colori, per un totale di 600 foto di cui molte inedite saranno contenute in un volume di formato  (240mm x 340mm).

The Man Who Fell to Earth è frutto di una lunga ricerca da parte degli autori Jay Glennie and Darryl Webber con l’intento di gettare uno sguardo quanto più approfondito sulla realizzazione di un caposaldo della filmografia inglese. Completo di interviste e informazioni, il libro racconta la genesi del film, dalla sceneggiatura alla produzione, raccontando dettagli inediti.

 

Purtroppo il libro sarà solo inglese ed è acquistabile esclusivamente tramite questo sito: link.

In coda all’articolo troverete una galleria fotografica di alcuni degli scatti presenti nel libro.

La colonna sonora

man who fell to earth boxsetSempre per celebrare l’anniversario, arriva anche la colonna sonora originale finora inedita e da sempre molto ambita dai fans.

La colonna sonora infatti non fu pubblicata perché i nastri originali andarono persi, e contiene brani di Stomu Yamash’ta e John Phillips, composte esclusivamente per il film. Recentemente il ritrovamento dei nastri originali ha dato modo di preparare questa attesa pubblicazione in un formato ricco di contenuti: 2 CD, 2 LP da 180 grammi e in un sontuoso cofanetto che racchiude i CD, i vinili, un poster e un libro con copertina rigida di 48 pagine con foto rare e un saggio del critico musicale Paolo Hewitt.

L’uscita è prevista per il 9 settembre, per ora solo su Amazon US e Amazon UK ad un prezzo di circa Euro 120,00 per il cofanetto deluxe.


L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 5 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 6 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 7 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 8 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 9 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 10 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 11 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 12 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 13 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 14 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 15 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 16 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 17 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 18 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 19 L'uomo che cadde sulla terra: libro e colonna sonora 20

 

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Control: la colonna sonora https://www.velvetgoldmine.it/2007/08/control-la-colonna-sonora/ Sun, 26 Aug 2007 08:30:18 +0000 http://velvetgoldmine.it/wordpress/2016/02/09/control-la-colonna-sonora/ Control: la colonna sonora 22 La colonna sonora del nuovo film su Ian Curtis

E’ in uscita nelle sale europee negli ultimi mesi di quest’anno Control, il film che Anton Corbijn ha realizzato sulla vita di Ian Curtis, il componente dei Joy Division che si suicidò a ventitre anni, grande fan di David Bowie.
Il film, interpretato da Sam Riley e da Samantha Morton, è tratto dal libro di Deborah Curtis Così vicino, così lontano (pubblicato in Italia da Giunti) dal quale è stata tratta la sceneggiatura.

Nella colonna sonora saranno incluse Sister Midnight di Iggy Pop e Drive-in Saturday e Warsawa di David Bowie.

]]> Real Cool World (1992) https://www.velvetgoldmine.it/1992/01/real-cool-world-1992/ https://www.velvetgoldmine.it/1992/01/real-cool-world-1992/#respond Wed, 01 Jan 1992 07:00:25 +0000 http://velvetgoldmine.it/wordpress/?p=3735 Nel videoclip diretto da Ralph Bakshi che accompagnava il film Fuga dal mondo dei sogni compare l’attore e coreografo Kevin Stea. La canzone faceva parte della colonna sonora del film, da cui è tratta gran parte delle immagini.

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Underground (1986) https://www.velvetgoldmine.it/1986/12/underground-1986/ https://www.velvetgoldmine.it/1986/12/underground-1986/#respond Mon, 01 Dec 1986 07:00:09 +0000 http://velvetgoldmine.it/wordpress/?p=3770
underground video 3
Durante le riprese

underground video 4
Durante le riprese

Il video della canzone venne diretto da Steve Barron, e mostra immagini di alcune delle passate “incarnazioni” di Bowie, inclusi Ziggy Stardust, il Duca Bianco, Thomas Newton (personaggio del film L’uomo che cadde sulla Terra), Jareth (da Labyrinth) e Baal, per poi lasciare spazio a un Bowie danzante insieme ai pupazzi del film Labyrinth – Dove tutto è possibile che finisce per trasformarsi in un cartone animato. Bowie non rimase soddisfatto del video, e nel 1987 disse: «Ho capito che i video che delego ad altre persone sono sempre un errore. Proprio per colpa della mia mancanza di interesse, non mi sento coinvolto in cose tipo Underground che feci per Labyrinth. Lasciai fare, e il risultato non è proprio il mio genere di video. Fui un po’ troppo lassista. Non mi sentivo coinvolto».

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As The World Falls Down (1986) https://www.velvetgoldmine.it/1986/06/as-the-world-falls-down-1986/ https://www.velvetgoldmine.it/1986/06/as-the-world-falls-down-1986/#respond Sun, 01 Jun 1986 07:00:00 +0000 http://velvetgoldmine.it/wordpress/?p=3778 As the World Falls Down” fu girato per promuovere il film Labyrinth, ma il videoclip è rimasto inedito fino al 1993 quando è stato inserito nel VHS The Video Collection. Sarà anche per il fatto che il video non ufficiale, quello che riprendeva direttamente la scena del ballo nel film, era di gran lunga più bello ed efficace. Bowie non rimase soddisfatto né di questo, né dell’altro video girato da Steve Barron.

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Absolute Beginners (1985) https://www.velvetgoldmine.it/1985/12/absolute-beginners-1985/ https://www.velvetgoldmine.it/1985/12/absolute-beginners-1985/#respond Sun, 01 Dec 1985 07:00:28 +0000 http://velvetgoldmine.it/wordpress/?p=3781 Di questo videoclip, contenente scene del film omonimo, esistono due versioni, una di 5:49 e una full lenght di 7:47.

Il video di Julien Temple, girato in bianco e nero tra il ponte di Westminster e il Thames Embankment, è un pastiche dello slogan pubblicitario per una marca di sigarette anni Cinquanta. Molto elegante in impermeabile e cappello di feltro, David Bowie esce da un pacchetto di sigarette “Zebra” e si dirige verso la più vicina slot machine, accorgendosi subito di essere seguito come un’ombra da una sensuale danzatrice con un costume a strisce tipo zebra. Il cantante la insegue fino alla riva del Tamigi e la bacia ma, immediatamente dopo, la ragazza scompare lasciando solo un mozzicone di sigaretta che brucia. La scena è intramezzata da spezzoni a colori tratti dallo stesso film Absolute Beginners. Una versione del video lunga otto minuti fu usata per promuovere il film nelle sale cinematografiche britanniche. Si tratta della versione che appare nei DVD The Video Collection e Best of Bowie.

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